Riflessioni
Bari 2 giugno 2020 Festa della Repubblica
Per la ripartenza applichiamo il nostro motto: Sapere Saper Fare Saper Essere ….. Saper Innovare!
Coronavirus: quando il gioco si fa duro, entrano in gioco i duri! Progettiamo il futuro per portare la nostra AIOS PROTEZIONE CIVILE fuori dalla crisi sociale e economica.
Il nostro motto ha quattro declinazioni: Sapere Saper Fare Saper Essere ….. Saper Innovare, che portato alla concretezza si basa su quattro pilastri: sapere la conoscenza/pensiero, saper fare operativi/pianificare, saper esser adeguarsi/ambiente, saper innovare tecnologie/innovazione operativa.
Dietro questa enunciazione, c’è una formula – anche se sarebbe meglio chiamarlo programma di rilancio – ideato per AIOS PROTEZIONE CIVIL, per il volontariato. Se gli enti pubblici fanno la loro parte per un supporto in termini di sburocratizzazione e sostegno economico – come in questo periodo – le associazioni di volontariato (ora Enti del Terzo Settore) devono cercare di mettere in campo servizi e competenze che prima del Covid-19 non erano necessariamente una priorità.
Bisogna reagire tempestivamente, a partire dalla valutazione dell’impatto economico-finanziario generato dalla crisi in corso, andando, di conseguenza, ad attivare nuove fonti di liquidità e a individuare l’appropriata struttura organizzativa e finanziaria di medio termine. Attività alla quale si affiancano una strategia di acquisizione di nuovi flussi economici – finanziari e un’ottimizzazione dei processi operativi studiati nel breve, medio e lungo periodo e costantemente monitorati per fare in modo che siano adeguati con gli scenari mutevoli dei prossimi mesi.
Ho studiato questa formula, alla luce delle esigenze delle associazioni del nostro territorio: molte rischiano di non riuscire a superare questa crisi se non proveranno ad affrontarla con gli strumenti necessari.
L’obiettivo del nostro progetto sarà quello di affiancare le associazioni che non hanno solo bisogno di procurare nuova finanza alla propria attività di volontariato, ma che “in rete” hanno l’ambizione di trasformare la sfida del momento in un’opportunità di ripensamento e rilancio della propria missione.
L’impatto del Covid-19 si è abbattuto sul sistema associativo in maniera improvvisa, con una forza distruttiva e diffusa. E non fa eccezione il primo settore (settore primario: è il settore economico che raggruppa tutte le attività legate allo sfruttamento delle risorse naturali basilari per la vita), il secondo settore (settore secondario: è il settore economico che comprende tutte le varie attività industriali) e il terzo settore (settore per i servizi e il sociale): si registrano infatti flessioni congiunturali sia nella partecipazione di volontari che di nuove donazioni e flussi finanziari in genere.
Quello che era saggio ieri nell’individuare nuove fonti di donatori e erogazioni, si trasforma oggi in una incertezza di raccolta fondi per via di condizioni sociali al limite della precarietà.
Ogni associazione oggi studia la propria ripartenza: riuscirò ad avere i fondi per ricominciare? In quanto tempo e a che condizioni? Ogni associazione è quindi un mondo a sé, ha criticità che vanno individuate velocemente e risolte ridefinendo completamente modalità operative e processi, per adeguarsi a una nuova normalità, per ora complesso anche da immaginare, per garantire la continuità associativa, che è il vero tema sul tavolo da affrontare.
L’emergenza Covid-19 per le associazioni significa quindi ridisegnare geografie ed ampiezza dei loro servizi di sbocco e approvvigionamenti di nuove energie, ma anche precisare le aree da servire e il proprio posizionamento sul territorio, nonché il modo di finanziarsi e di gestire il proprio capitale circolante.
L’affiatamento consolidato dei volontari/dirigenti e il team interno di lavoro, con competenze multidisciplinari, permetterà all’associazione di avere un potenziale operativo pronto a confezionare un abito su misura per la permanenza, la prospettiva e crescita dimensionale futura.
Sarà molto utile disporre di informazioni provenienti dalle varie aree operative territoriali per una corretta gestione associativa, con il fine di definire una soluzione integrata e idonea alla struttura organizzativa di cui si dispone.
La ripartenza comporterà una valutazione approfondita del chi eravamo e del chi siamo per proiettarsi a cosa vogliamo fare ed essere.
Si deve partire da una nuova visione strategica e si ripenserà coerentemente a metodologie ed operatività con il supporto di tutti gli attori del processo decisionale associativo.
Il Presidente Volontario
Giacomo Pellegrino