RIFLESSIONI
60.000 Assistenti civici “Volontari”: chi saranno e che faranno!
La notizia del Governo e del presidente dell’ANCI di emanare un bando per il reclutamento di 60.000 ‘assistenti civici’ ….volontari….
che saranno impiegati dai sindaci per lo svolgimento di attività sociali e per collaborare al rispetto del distanziamento sociale in questa
fase di emergenza sanitaria coronovirus fa molto riflettere e lancia un messaggio sbagliato verso il popolo che, al contrario, apprezza
il lavoro degli oltre 6.500.000 di volontari, di cui circa 1.850.000 solo nella Protezione Civile.
Comunicare con bando il reclutamento di volontari, svilisce il volontariato, in particolare i volontari di Protezione Civile che, con molta
dedizione, seguono un percorso di formazione adeguata prima di fregiarsi dell’appellativo di volontario di protezione civile.
Gli ‘assistenti civici’ come declinati, non possono essere scambiati per volontari. I volontari non partecipano alle attività di volontariato
per concorso o bandi ma, come afferma la legge, agiscono esclusivamente per fini di solidarietà e in risposta ai bisogni delle persone e
delle comunità. – «Il volontario è una persona che, per sua libera scelta, svolge attività in favore della comunità e del bene
comune, anche per il tramite di un ente del Terzo settore –(già organizzazioni di volontariato ODV)-, mettendo a
disposizione il proprio tempo e le proprie capacità per promuovere risposte ai bisogni delle persone e delle comunità
beneficiarie della sua azione, in modo personale, spontaneo e gratuito, senza fini di lucro, neanche indiretti, ed esclusivamente
per fini di solidarietà» (art. 17 del dl 117/17 Codice del Terzo settore).
I volontari, di protezione civile, non hanno mai smesso di dare il loro contributo sia nei periodi di normalità che nei frangenti di grande
emergenza, compiendo una scelta di libertà individuale che non può essere attivata attraverso il reclutamento né tanto meno subordinata
ad una ordinanza. Nel nostro Paese ci sono migliaia di associazioni che impiegano milioni di volontari, e in maniera sussidiaria, mai
sostitutiva, collaborano con gli enti pubblici realizzando un gran numero di attività di interesse generale. Un provvedimento come questo,
che vorrebbe i volontari come controllori del distanziamento sociale, sostituendosi in modo inappropriato a chi ha il compito di svolgere
questa funzione, ci lascia molto perplessi.
Ma lascia ancor più perplessi la fattispecie, in una fase di emergenza e urgenza, il reclutamento senza una adeguata preparazione.
Gli assistenti civici che saranno reclutati non possono essere paragonati ai volontari e alle volontarie di Protezione civile che, da
sempre (sin dai tempi degli “angeli del fango” Firenze 4 novembre 1966, con il padre della Protezione Civile Zamberletti),
si sono dedicati al servizio degli altri profondendo impegno e energie. Le attività di supporto sul territorio sembrano facili ma non lo
sono perché c’è bisogno di una preparazione adeguata e ancor prima, una vocazione da volontario.
Sappiamo che sui territori c’è bisogno di aiuto, che i sindaci hanno necessità di supporto, ma non si può puntare su persone non formate
in maniera adeguata e privi di ogni elementare nozione di psicologia: difronte ad un individuo ostile come dovrebbe comportarsi “l’assistente civico”!
I volontari e le volontarie della Protezione civile che operano ogni giorno al fianco delle Istituzioni, mettono al servizio del sistema oltre che il
proprio tempo un impegno costante nella formazione e nell’addestramento, nell’elaborazione di metodologie operative sempre più efficaci, nello
studio e nella pianificazione.
Il VOLONTARIATO si fa, non si dice!
25 maggio 2020
Giacomo Pellegrino