Carissimi Amici, Soci e Volontari,
un 1° Maggio 2020 – festa di chi dignitosamente si sporca le mani e impegna la mente per il lavoro – con tanta tristezza nel cuore, con piazze vuote di italiani lavoratori e case piene di problematiche dove si discute della speranza di poter ritornare in libertà.
Momento particolare, dove “fasi governative fatte di tanti consulenti” ci impauriscono perché si alternano tra moniti e precauzioni che non danno certezze.
In Italia una pandemia ha offerto la radiografia di un popolo che sta stare alle regole ma che adesso intravede, all’orizzonte, una pandemia ancora più potente: quella della disperazione, della fame, del crollo di tanti sacrifici fatti col sudore della fronte e con calli alle mani.
Siamo un popolo maturo, silenzioso, dedito alla solidarietà e come tale pretendiamo di essere trattati.
E’ una situazione di emergenza molto difficile, nuova, senza precedenti che merita tutta la proverbiale saggezza del popolo italiano che, attraverso chi ci governa – bene o male, difficile giudicare al momento – ha il diritto alla speranza.
Tutte le categorie dei lavoratori, giovani e meno giovani, ascoltando i disparati proclami percepiscono tanta paura e tanta insicurezza. Come spugne, fanno proprie le angosce nazionali e chiedono a chi può e se vuole, di ascoltare le esigenze che scaturiscono da confronti più o meno pacati a distanza o intorno ad un tavolo.
Bisogna fare presto e sul serio: non è più il tempo dei giochi “tra grandi”, non regge! La solidarietà, il volontariato, la sussidiarietà riceve linfa dalla serenità, dal vivere sociale e civile, nella legalità pur rispettando la salute di tutti……41 bis compresi!….ma dando senso al dolore di quei familiari, di quei Magistrati, di quelle Forze dell’Ordine che con tanta abnegazione e LAVORO hanno consentito di….sperare!
E’ necessario lasciare le stanze ovattate e immergersi tra la gente, i quartieri, il popolo che profuma ancora di onestà e che la POLITICA diventi tutt’una con i bisogni della gente, concedendo loro libertà di esprimersi e di vivere, riaprendo attività e svolgendo lavori essenziali per la gioia di guadagnare, con consapevolezza, un pezzo di pane che serva a sfamare tante bocche. Attività che, riaprendo, conferiscono dignità e sudore a tutti i lavoratori.
Riprendiamoci, riappropriamoci della fede e della preghiera e se i miracoli sono ancora possibili, li vedremo fiorire in tutti quei luoghi dove adesso regna solitudine, dolore e divieti.
Alla speranza nulla è impossibile, basta …sperare!
E con maturità e responsabilità non vi è pandemia che tenga: siamo destinati a convivere con il virus e allora…proviamoci e crediamoci nel LAVORO e con i LAVORATORI! solo così, tutti assieme, ce la faremo!
Il Presidente Volontario
Giacomo Pellegrino