20 Apr 2019 – MORTE DI UN CARABINIERE

RIFLESSIONI

Il CARABINIERE VINCENZO CARLO, in servizio a Cagnano Varano (FG) è un’altra vittima che ottemperano al loro giuramento e svolgono il loro dovere per la tutela della legalità a favore della sicurezza dei cittadini: ecco l’ARMA!

Quando una vita umana, -non ha importanza il colore della pelle, gli orientamenti politici o la professione religiosa; non ha importanza l’età, il sesso le condizioni sociali -, viene strappata ingiustamente agli affetti dei suoi cari e, nel nostro caso, alla nobile famiglia dell’ARMA che apparteneva, è una goccia dell’oceano che non tornerà mai più al mondo intero!

L’Arma ha commentato: “E così il maresciallo maggiore Vincenzo Carlo Di Gennaro, 46 anni, morendo in servizio nella piazza di Cagnano Varano(FG), il paese dove lavorava presso la locale Stazione Carabinieri, è un mondo che scompare. Lo ha ucciso un uomo con precedenti penali, che ha estratto una pistola in occasione di un controllo e ha sparato ferendo anche un altro carabiniere, al quale vanno i nostri auguri di pronta guarigione”.

Ancora: “Il maresciallo era celibe e non lascia figli, diranno le prime note di agenzia. Ma tutti noi ne siamo orfani. I familiari, gli amici, i colleghi. Chiunque abbia a cuore la giustizia e conosca il valore della vita.

Arrivederci nel cielo, Vincenzo Carlo. Il viaggio ti sia lieve. Chi colpisce un Carabiniere colpisce non solo una Istituzione della Difesa ma l’intero Stato”…… e, aggiungo, l’intera ARMA, sia essa in servizio che in congedo:

SI E’ PER SEMPRE CARABINIERE: NEI SECOLI FEDELE!

Con questo efferato omicidio –ha esploso l’intero caricatore dei proiettili- l’Arma dei Carabinieri viene colpita in maniera assurda.

Nei momenti del pieno dolore, le parole di circostanza si declinano a costo zero: non può essere per il maresciallo dei CC Vincenzo Carlo, persona apprezzata da tutti i cittadini e da tutti i colleghi che lo conoscevano da tempo, dalla grande professionalità, sempre disponibile e pronto a sacrificarsi per il suo lavoro.

E’ ora che lo Stato, quello vero fatto dai CITTADINI, reagisca senza tanti se o ma, nel modo più giusto e opportuno perché tutti, sia chi lavora per lo Stato che chi lavora per i cittadini, auspicano sicurezza.

Non bastano le corone delle Istituzioni o i proclami dei lutti cittadini o le costituzioni di parte civile, bisogna rivedere il senso civico in cui gli assassini hanno maggiori diritti delle vittime: un assassino che non dispone di patrimonio personale, riceve: -assistenza alla difesa da parte dell’avvocato d’ufficio; -assistenza di uno o più psicologo, assistente sociale, beni e materiali d’inserimento; –e ancora …piano di studio o piano di lavoro, per

il futuro reinserimento nella vita sociale. Ma quanti effettivamente si pentono del malfatto e diventano cittadini esemplari!

Quanto successo nel foggiano, è stato un episodio gravissimo, maturato durante un controllo in pieno centro nei confronti di una persona con pregiudizi (quale reinserimento!) in ambito di stupefacenti che ha reagito colpendo un militare e ferendone un altro. La gravità dell’evento deve indurre lo Stato a impegnarsi ancora di più per la tutela dell’ordine pubblico e della sicurezza.

Oggi l’ARMA è in lutto perché ha perso un suo figlio e deve assistere altro figlio, Carabiniere Casertano, rimasto ferito.

Auguriamoci che chi sacrifica la propria vita per l’altrui vita, non venga dimenticato come è avvenuto per i nostri nonni e padri che, per ridarci la libertà, si sono immolati e…. oggi dimenticati dai più!

Invito a ricordare il CITTADINO, LO STATO, LA PATRIA con consapevolezza in ogni momento e non solo quando ci scappa il morto!

Con affetto e stima il vostro Amico Presidente

Giacomo Pellegrino

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